Interazione farmacologica a livello dell'isoenzima CYP3A4, una spiegazione all'insorgenza di rabdomiolisi nel corso del trattamento con statine


La notizia del ritiro dal mercato della Cerivastatina ( Baycol / Lipobay ) ha provocato grande preoccupazione tra i pazienti che assumono le statine per ridurre gli alti livelli di colesterolo.
In realtà il pericolo non è solamente legato alla Cerivastatina, ma appunto a tutta la classe delle statine.
In una revisione di qualche anno fa Corsini A et al, ( Pharmacol Ther 1999; 84:413-428) sostenevano che l'azione delle statine è complessa e l'inibizione dell'acido mevalonico non solo blocca la biosintesi del colesterolo, ma anche di altri composti. Gli effetti antiaterosclerosi delle statine non sono solo dovute alla loro azione di riduzione delle concentrazioni del colesterolo LDL, ma anche da un'azione a livello della parete vasale. Sebbene gli effetti collaterali delle statine non siano numerosi, le interazioni con altri farmaci richiede attenzione. La Simvastatina, la Lovastatina, la Cerivastatina e lAtorvastatina sono metabolizzate nel fegato principalmene ad opera dell'isoenzima P450- 3 A 4. Le concentrazioni di questi farmaci si innalzano quando vengono somministrati con potenziali inibitori di questo enzima.
Miositi e rabdomiositi sono segnalate dopo assunzione contemporanea di statine e famrmaci quali Ciclosporina A, Nefazodone .
La Fluvastatina ( Lescol ) risulta molto più sicura della Simvastatina ( Zocor ) , perché è metabolizzata dall'isoenzima P450-2C9. La situazione della Pravastatina è invece controversa. Poiché possiede diverse vie metaboliche il rischio teorico di rabdomiolisi è basso, ma in realtà dopo co-somministrazione di Ciclosporina A si sono osservati aumenti di 5-23 volte della biodisponibilità.

Xagena_2001