Effetti collaterali cellula-mediati del trattamento con psicofarmaci
I neurolettici e gli antidepressivi sono farmaci ampiamente impiegati .
Il principale criterio nella scelta di un farmaco rispetto ad altri della stessa classe farmacologica è rappresentato dalla migliore tollerabilità.
L'effetto terapeutico degli antidepressivi è dovuto alla loro capacità di inibire il reuptake di alcuni neurotrasmettitori, quali la noradrenalina e la serotonina.
Il presentarsi di effetti indesiderati con i farmaci antidepressivi è molto spesso da addebitarsi all'interazione con recettori, non associati all'effetto terapeutico, tra cui:
recettore muscarinico dell'acetilcolina (M1), il recettore dell'istamina 1 (H1) ed il recettore adrenergico alfa 1.
A differenza degli antidepressivi triciclici, gli SSRI, gli inibitori del reuptake della serotonina, non bloccano né M1, né H1 , né alfa-1.
Tuttavia anche gli SSRI, stimolando diversi sottotipi di recettori della serotonina (5-HT2A, 5-HT2B, e 5-HT3), possono causare ansia, disturbi del sonno e nausea.
I neurolettici nel trattamento della schizofrenia o dei disordini schizoaffettivi sono spesso assunti per anni , anche decadi.
I principali effetti indesiderati di questi farmaci sonoi sintomi extrapiramidali, che comprendono: parkisonismo, acatisia, reazioni distoniche e discinesia tardiva.
Con l'introduzione dei neurolettici atipici (Clazapina, Risperidone, Olanzapina) si è osservato che l'effetto antipsicotico e gli effetti indesiderati extrapiramidali non sono sempre correlati.
Due ipotesi cercano di spiegare gli effetti indesiderati extrapiramidali: l'ipotesi dell'ipersensibilità del recettore della dopamina e l'ipotesi dell'inibizione della catena respiratoria mitocondriale.
Maurer I, Voltz HP, Arzneimittelforschung 2001; 51: 785-792
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