Interazione tra Colchicina e gli inibitori CYP3A4 ad esito talora fatale


La Colchicina trova indicazione nel trattamento della gotta, ma presenta uno stretto indice terapeutico con una potenziale di tossicità.

Nel 2007, il TGA ( Therapeutic Good Administration ) ha richiesto l’aggiornamento dei prodotti a base di Cochicina, limitando l’impiego del farmaco ai casi in cui i FANS ( farmaci antinfiammatori non-steroidei ) sono controindicati oppure sono risultati non-efficaci o sono stati causa di effetti indesiderati inaccettabili.
Inoltre è stata limitata la dose cumulativa massima a 6 mg nell’arco di 4 giorni con intervallo di washout di almeno 3 giorni qualora il trattamento aggiuntivo sia necessario.
Trattamenti alternativi dovrebbero essere considerati nei soggetti anziani ed in quelli con alterazioni renali ed epatiche, ma se la Colchicina dovesse essere impiegata in questi pazienti, la dose cumulativa non dovrebbe eccedere i 3 mg nell’arco di 4 giorni.

L’ADRAC ( Adverse Drug Reactions Advisory Committee ) aveva in precedenza avvisato riguardo alle potenziali tossicità, gravi o fatali, con la Colchicina, soprattutto nel sovradosaggio e nei pazienti con alterazione renale.
Gravi effetti tossici osservati con Colchicina sono: discrasia ematica dovuta a soppressione del midollo osseo, insufficienza multiorgano e, più raramente, miopatia e rabdomiolisi ( che tende a presentarsi nei pazienti con funzione renale o epatica funzionale o trattamento nel lungo periodo con dosaggi profilattici di Colchicina ).

Poiché la Colchicina è metabolizzata principalmente dal citocromo 3A4 ( CYP3A4 ), i farmaci che inibiscono questo enzima possono aumentare le concentrazioni di Colchicina e pertanto aumentarne le potenziale tossicità.
L’inibitore CYP3A4, Claritromicina ( Klacid ), è stato impiegato in modo concomitante in 4 casi di grave tossicità della Colchicina, riportati al TGA, 3 dei quali hanno descritto un outcome fatale.
In uno dei casi fatali, la Claritromicina era impiegata come parte della triplice terapia per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori in un paziente sottoposto al trattamento per la gotta con Colchicina; questo paziente è andato incontro successivamente a mielosoppressione massiva e a insufficienza multiorgano.
Sono stati pubblicati anche casi di interazioni fatali tra Colchicina e Claritromicina.

Finora, TGA ha ricevuto 243 segnalazioni per la Colchicina, tra cui 53 casi di discrasia ematica, come neutropenia ( 15 report ), trombocitopenia ( 10 ), pancitopenia ( 10 ) , leucopenia ( 8 ) e agranulocitosi ( 4 ), ed un ulteriore report ha descritto sepsi e grave rash maculopapuloso.
Al momento della segnalazione, in 21 casi non c’era stata guarigione; 9 hanno descritto un outcome fatale associato ad insufficienza renale, insufficienza multiorgano o a sepsi.
La Colchicina era il solo farmaco sospettato in 16 casi di discrasia ematica.

Il TGA ha sottolineato che la Colchicina può essere associata a significativa tossicità ed il rischio-beneficio dovrebbe essere considerato caso per caso.
In generale, la Colchicina dovrebbe essere impiegata per brevi periodi e solo dove controindicazione o fallimento della terapia con FANS.
Il trattamento con Colchicina deve essere evitato nei pazienti che stanno assumendo farmaci che inibiscono CYP3A4 e nei pazienti che presentano una significativa alterazione renale o epatica. ( Xagena_2008 )

Fonte: Australian Adverse Drug Reactions Bullettin, 2008



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XagenaFarmaci_2008