I farmaci antinfiammatori associati a rischio di infarto miocardico
Uno studio compiuto da Julia Hippisley-Cox dell’University Park di Nottingham ( UK ) ha valutato il rischio comparativo di infarto miocardico dopo assunzione degli inibitori COX-2 e di altri farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ) tra il 2000 ed il 2004.
Inoltre l’analisi ha cercato di definire il rischio di infarto miocardio nei pazienti con o senza pre-esistente malattia coronarica ed in quelli che assumevano o non assumevano l’Aspirina.
E’ stato consultato il database UK QRESEARCH, costruito con i dati di 367 medici di medicina generali di Inghilterra, Galles e Scozia.
Sono stati analizzati 9218 pazienti con diagnosi di primo infarto miocardico ed 86.349 soggetti di controllo.
E’ stato osservato un significativo aumento del rischio di infarto miocardico associato all’impiego corrente di:
- Rofecoxib ( Vioxx ) ( odds ratio: 1,32 );
- Diclofenac ( Voltaren ) ( odds ratio: 1,55 );
- Ibuprofene ( Brufen ) ( odds ratio: 1,24 ).
L’aumentato rischio di infarto miocardico era anche associato all’impiego del Naprossene ( Synflex ).
L’analisi ha indicato che esiste un aumento del rischio di infarto miocardico correlato all’impiego corrente di farmaci antinfiammatori, quali Rofecoxib, Diclofenac ed Ibuprofene.
Nessuna evidenza è stata trovata a sostegno della riduzione del rischio di infarto miocardico associato con l’impiego corrente di Naprossene. ( Xagena_2004 )
Hippisley-Cox J, Couplant C, BMJ 2005; 330: 1366
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XagenaFarmaci_2005