Pazienti con insufficienza renale cronica in emodialisi o dialisi peritoneale: interazioni con Sevelamer
Sevelamer è correntemente impiegato nella riduzione dell’iperfosforemia nei pazienti con insufficienza renale cronica in emodialisi o dialisi peritoneale. La sua azione è dovuta al fatto che questo polimero non-assorbibile contiene del cloro che può essere scambiato con il fosforo. In tal modo il fosforo introdotto con gli alimenti viene legato ed eliminato. Proprio l’azione legante può però interferire con l’azione o l’assorbimento di alcuni farmaci.
La redazione di Prescrire ha cercato di chiarire se queste possibili interazioni farmacologiche possano avere conseguenze cliniche, e come poterle prevenire. E’ stata analizzata la letteratura scientifica e le segnalazioni nelle varie banche dati.
Sevelamer può legare la Furosemide, riducendone l’assorbimento intestinale, causando in tal modo anuria. E’quanto accaduto a una donna di 64 anni in emodialisi che aveva una diuresi giornaliera di 950 ml grazie al diuretico e che è andata incontro a due episodi di anuria successivi dopo la somministrazione di Sevelamer.
A riprova il Sevelamer è stato re-introdotto in terapia, ma a distanza dalla Furosemide, che ha così svolto correttamente la sua azione.
Sevelamer fissa gli acidi biliari e riduce l’assorbimento delle vitamine liposolubili ( A, D, E, K e Acido folico ); riduce inoltre le concentrazioni plasmatiche dei seguenti farmaci se preso nello stesso momento: Ciclosporina, Tacrolimus, Micofenolato mofetile, Ciprofloxacina e Levotiroxina.
Infine il Sevelamer risente degli inibitori di pompa protonica, come dimostrato dal caso di una paziente che assumeva Omeprazolo e Sevelamer con un buon controllo della fosforemia. All’aumento però del dosaggio del gastroprotettore è comparsa una iperfosforemia.
In sostanza, nel caso di pH gastrico troppo elevato le capacità leganti del Sevelamer si riducono.
Se necessario, Sevelamer va introdotto in terapia lontano dagli altri farmaci per evitare che ne possa ridurre le concentrazioni e quindi l’azione o che possa essere a sua volta influenzato negativamente. ( Xagena_2009 )
Fonte: Reazioni – AIFA, 2009
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XagenaFarmaci_2009