Cardioxane: speciali avvertenze e precauzioni per l'uso


Con Cardioxane sono stati riportati effetti mielosoppressivi che possono essere additivi a quelli della chemioterapia. E’ pertanto necessario il monitoraggio ematologico. Leucopenia e trombocitopenia regrediscono generalmente in modo veloce dopo la cessazione del trattamento con Cardioxane.

Ad alte dosi di chemioterapia, dove Cardioxane supera i 1000 mg/m2, la mielosoppressione aumenta in modo significativo.

La clearance del Dexrazoxano e dei suoi metaboliti attivi può essere ridotta in pazienti con ridotta clearance della creatinina.

È stata occasionalmente riportata disfunzione epatica in pazienti trattati con Cardioxane.

Il monitoraggio cardiaco standard associato a trattamento con Doxorubicina o Epirubicina deve essere continuato.

Esistono dati limitati sull’uso del Dexrazoxano in combinazione con terapia adiuvante o chemioterapia intesa come terapia curativa, pertanto l’effetto sull’efficacia antitumorale in questi pazienti è sconosciuto.

Non esistono dati in supporto dell’uso di Dexrazoxano in pazienti con infarto miocardico occorso entro 12 mesi, pre-esistente scompenso cardiaco ( incluso scompenso cardiaco clinico secondario a trattamento con antracicline ), angina non-controllata o malattia cardiaca valvolare sintomatica.

La combinazione di Dexrazoxano con la chemioterapia può portare ad un aumentato rischio di tromboembolismo.

Poiché Dexrazoxano è un agente citotossico, gli uomini sessualmente attivi devono continuare ad utilizzare efficaci metodi contraccettivi per almeno 3 mesi dopo la cessazione del trattamento con Dexrazoxano. ( Xagena_2007 )

Fonte: Scheda tecnica di prodotto



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