I sartani non risultano associati a rischio di infarto miocardico
E’ stata compiuta una revisione di studi clinici controllati riguardanti i bloccanti il recettore dell’angiotensina II, noti anche come sartani.
L’obiettivo dei Ricercatori era quello di valutare l’effetto dei sartani sul rischio di infarto miocardico nei pazienti a rischio di eventi cardiovascolari.
Nell’analisi sono stati inclusi 19 studi con 31.569 pazienti.
Due studi hanno valutato l’impiego dei sartani nei pazienti con ipertensione, 4 studi nei pazienti con diabete e nefropatia, 10 studi nei pazienti con insufficienza cardiaca, e 3 nei pazienti con recente infarto miocardico o sindrome ischemica.
Il disegno di 11 studi con 21.062 pazienti prevedeva il confronto tra i bloccanti il recettore dell’angiotensina II ed il placebo; 9 studi con 10.625 pazienti hanno confrontato invece i sartani con gli Ace-inibitori.
L’impiego dei sartani non era associato ad un aumentato rischio di infarto miocardico rispetto al placebo, e neppure ad un aumentato rischio di infarto miocardico rispetto agli Ace-inibitori.
Questa revisione non ha mostrato alcuna associazione tra impiego dei sartani ed un significativo rischio di infarto miocardico. ( Xagena_2005 )
McDonald MA et al, BMJ 2005; 331: 873
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XagenaFarmaci_2005