Mieloma multiplo: vescica neurogena con Bortezomib


I nuovi farmaci oncologici mirati, tra cui gli inibitori del proteasoma, come il Bortezomib, hanno molti effetti avversi che devono ancora essere studiati.
Considerata l’alta incidenza di neuropatia periferica dopo la somministrazione del Bortezomib ( 5% dei pazienti trattati ) alcuni oncologi giapponesi hanno esaminato le eventuali conseguenze negative della somministrazione del farmaco sul sistema nervoso autonomo.

Sono state raccolte le segnalazioni di vescica neurogena nei pazienti con mieloma multiplo trattati con Bortezomib all’Università di Kyoto.

Il 20% dei pazienti trattati con Bortezomib aveva una vescica neurogena ( 4 su 20 ). Tutti i pazienti erano stati trattati in precedenza con Vincristina ( farmaco di cui è nota la neurotossicità ) ma il disturbo è comparso solo dopo l’inizio della terapia con l’inibitore del proteasoma.
Il disturbo è comparso precocemente ( tra il quattordicesimo giorno del primo ciclo e il diciassettesimo del secondo ciclo ).

In due pazienti la reazione avversa si è dimostrata irreversibile, negli altri due invece si è assistito a una ripresa spontanea della funzione vescicole nell’arco di due settimane.
In uno di questi ultimi casi, dopo la ripresa funzionale della vescica si è ri-somministrata la terapia con Bortezomib con nuova comparsa di vescica neurogena.

Negli studi pre-autorizzazione l’insorgenza di vescica neurogena dopo uso di Bortezomib era stata segnalata ma in percentuali molto più basse di quelle pubblicate dai giapponesi ( 3,1% rispetto a 20% ). Può darsi che ci siano fattori predisponenti ( tra questi l’uso di altri farmaci neurotossici, come Vincristina o Talidomide, o la preesistenza di neuropatie o di malattie favorenti come il diabete ). Di certo occorre cautela nei soggetti a rischio, anche perché il disturbo non si è dimostrato reversibile nella metà dei casi. ( Xagena_2009 )

Shimura K, Shimazaki C, et al. Bortezomib-induced neurogenic bladder in patients with multiple myeloma. Ann Hematol 2009; 88: 383-384

Fonte: Reazioni – AIFA, 2009



Link: MedicinaNews.it

XagenaFarmaci_2009